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Una moglie ama il marito, lo ama così tanto che ogni giorno si porta il suo membro al lavoro, nel cestino del pranzo accanto ai panini e ai biscotti. Un uomo che non mangia arance incomincia a manifestare una profonda e inquietante ossessione per questi frutti e la loro decomposizione. Una donna una mattina si sveglia e scopre che la sua caviglia destra è blu, poi anche l'altra caviglia, poi le gambe. Un palazzo si ammala: torri, mura e fontane si sgretolano e marciscono, colpite da una misteriosa infezione che sembra pesare anche sui suoi abitanti. Una coppia si somministra a turno scosse elettriche per rinforzare il proprio amore. In un villaggio si narra una storia di taglialegna, lupi e fanciulle, ma non è la favola che pensiamo di conoscere. Sono racconti che assomigliano alla materia dei sogni: fiabe delicate e grottesche in cui le regole e le certezze del nostro mondo vengono deformate e piegate, in cui i protagonisti sono mossi da pulsioni strane e irresistibili, in cui la sequenza degli eventi rompe gli argini della logica e si rivela perfettamente sensata nella sua assurdità. Cathy Sweeney ha tagliato, levigato e asciugato il linguaggio fino alla sua essenza, condensandolo in storie simili a gemme rare, sulle cui facce si riflette il bizzarro e spietato umorismo delle nostre esistenze e che rimangono indelebilmente fissate nell'animo di chi legge.